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L’inchiesta: I legami tra la C.I.A. e la Loggia-Massonica P2 – 1990 (Il grande imbroglio)

Intervista a Richard Brennecke, uomo della C.I.A., dagli inizi degli anni ’70 è stato incaricato di creare le strutture finanziarie occulte in Europa, Svizzera e Italia, per consentire le operazioni coperte della C.I.A., i traffici clandestini attraverso la P2[1].

Trascrivo quanto riferito nel video intervista che ritengo sia interessante. A mio parere i giornalisti nel ripercorrere quei fatti ci sono andati molto leggeri, e l’ascoltatore deve capire, tra le righe, la gravità dei fatti accaduti e di come si muovano e agiscano certi poteri forti, quegli stessi citati nel video. Una delle vittime provocate in quegli anni vi è pure lo SPIRITO GIORNALISTICO. Ecco perché, a parere mio, le testate giornalistiche e televisive non sono da ritenere per nulla attendibili né imparziali nel riportare le notizie, o anche nel NON RIPORTARLE per nascondere e non far conoscere. Come disse Licio Gelli a Indro Montanelli, “la stampa aveva bisogno di un padrone”, ed ecco in questo video cosa succede e quale sia la situazione dell’informazione ufficiale in Italia, e non solo.

Conosco la P2 dal 1969 e ho trattato con la P2 in Europa da allora sino ai primi degli anni 80. Vede, il governo degli Stati Uniti ha mandato soldi alla P2, in un certo periodo una somma inviata toccò i dieci milioni di dollari al mese. Dieci milioni di dollari in un mese, altre volte queste somme erano inferiore a un milione di dollari al mese, una volta agli inizi degli anni Settanta, mi ricordo chiaramente perché fui io a consegnare i soldi, ricordo che la somma totale superava i 10 milioni di dollari. “

Ci siamo serviti di loro per creare situazioni favorevoli nell’esplodere del terrorismo in Italia e in altri paesi europei agli inizi degli anni Settanta. Fatti questi che ebbero gran peso perché ci furono dei governi che caddero in seguito a questa situazione.”

Quando lei parla di P2, intende la stessa organizzazione che conosciamo in Italia? Licio Gelli e i 950 affiliati?

Brennecke: “Sì, la P2 di Gelli. Gelli però non era il vero capo della P2, ma tuttavia era l’uomo col quale trattammo nella P2.”

“… Sì, la P2 è ancora viva, viene ancora usata e viene ancora usata per lo stesso tipo di finalità per le quali veniva usati nei primi anni ’70.”

Il burattinaio Gelli, dice Brenneke, era a sua volta un burattino.

“… Gelli riceveva ordini da gente che si trovava in Svizzera e negli Stati Uniti”

“… L’Agenzia negli anni ’60 e nei primi anni ’70, all’epoca in cui ero coinvolto nel finanziamento di gruppi che potrebbero essere considerati gruppi terroristici, forniva soldi in molti modi diversi, tramite diverse società che erano state costituite verso la fine degli anni ’60, nel 1969 e ’71, e attraverso altre società ancora, costituite dopo quella data”

“… posso fornire elementi concreti, in Cecoslovacchia sono state comprate armi: pistole, bombe a mano, esplosivi … Alla fine degli anni ’60 e agli inizi degli anni ’70 io trattavo con la Cecoslovacchia. Sì, in alcune circostanze ho incontrato alcuni terroristi. Le persone con il quale trattavamo non erano considerate dei terroristi, si trattava di persone che davano una mano alla causa degli Stati Uniti che collaboravano a perseguire alcuni degli obiettivi che ci si era proposti dell’epoca.”

Mercoledì primo agosto 1990, il presidente del Consiglio Giulio Andreotti riferisce alla Camera sul caso Brenneke [ndr si scagliò fortemente contro i giornalisti della RAI per quello che fecero sapere a tutta l’Italia]

Ennio Remondino: “Andare contro la P2, allora, non so se sia valido solo l’uso del passato, non è uno degli esercizi più utili a favorire la splendida carriera.”

Domanda a Nuccio Fava, ex direttore del TG1. “Oggi in un telegiornale della RAI sarebbe possibile una inchiesta come quella?” Risposta: “TEMO DI NO!”

Roberto Morrione, caporedattore redazione cronaca TG1 (1990): “Credo che il modo con cui abbiamo lavorato, le motivazioni che ci ha mosso, anche il coraggio che ha mosso il direttore di allora, oggi siano lontani mille miglia dalla situazione delle testate giornalistiche e televisive italiane.”

Ennio Remondino, in riferimento a tali fatti risponde: “Io ho l’impressione che non sia ancora ARCHEOLOGIA”

Giuseppe Piredda

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[1] - Video prima parte: https://youtu.be/Irm4vZilpiU; seconda parte: https://youtu.be/X-poxdvzy5s; (visitati il 08.05.2021).


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