“Perché sebbene camminiamo nella carne, non combattiamo secondo la carne; infatti le armi della nostra guerra non sono carnali, ma potenti nel cospetto di Dio a distruggere le fortezze; poiché distruggiamo i ragionamenti ed ogni altezza che si eleva contro alla conoscenza di Dio, e facciam prigione ogni pensiero traendolo all'ubbidienza di Cristo;” ( II Corinzi 10:3-5 )
Fratelli nel Signore, continuano a pervenire commenti che esprimono contrarietà verso coloro che hanno il coraggio e la sapienza di confutare false dottrine da chiunque esse siano insegnate.
Ho già parlato sulla confutazione ed ora ho voluto portare alla vostra attenzione alcuni passi della Parola di Dio che ci fanno capire che prendere una posizione non va fatto per “partito” ma tenendo conto della verità che Dio ci manda.
Sta scritto:
“"Non profetate!" Vanno essi ripetendo. Anche se non si profetizzino cotali cose, non si eviterà l'ignominia.” (Michea 2:6)
Il popolo di Israele viveva nel peccato e non si conduceva secondo la Legge di Mosè, ma seguiva i propri desideri e la carne. Allora Iddio ha suscitato dei profeti per stornarli dalle vie corrotte per riportarli nella retta via. I profeti profetizzavano del peccato d'Israele e della sua punizione, ma c'erano coloro che non volevano che i profeti annunziassero cotali cose, come anche oggi ci sono coloro che non vogliono che il peccato del popolo di Dio sia pubblicato, lo vogliono nascondere. Ma come dice la Parola di Dio in Michea, se anche avvenisse così, non si eviterebbe l'ignominia (sign. di ignominia: disprezzo, vergogna che accompagna comportamenti disonorevoli).
“Ma, quanto a me, io son pieno di forza, dello spirito dell'Eterno, di retto giudizio e di coraggio, per far conoscere a Giacobbe la sua trasgressione, e ad Israele il suo peccato.” (Michea 3:8)
Ora, come i profeti di allora erano mandati da Dio per ricordare ad Israele che sbagliava, così oggi Iddio suscita i suoi servitori per pubblicare gli errori dottrinali e comportamentali della Chiesa, e codesti uomini di Dio lo fanno perché sospinti dallo Spirito santo per amore della verità.
Ma tu che interesse hai nel difendere il peccato e i peccatori?
Che ti giova difendere l'errore dottrinale che danneggia la Chiesa?
Che cos'è che ti fa gemere per portarti a difendere i comportamenti sconvenienti che vengono posti in essere dai credenti?
“Io dicevo: "Se soltanto tu volessi, temermi, accettar la correzione! … Ma essi si sono affrettati a pervertire tutte le loro azioni.” (Sofonia 3:7)
Se la confutazione illumina gli uomini savi ed umili, perché la si deve ritenere dannosa?
Certo, i superbi e gli arroganti non concorderanno con le confutazioni, ma l'umile accresce la sua conoscenza e diventa più accorto.
Vero è che una cosa sta accadendo con lo svilupparsi delle confutazioni, cioè i conduttori arroganti e ignoranti si trovano a dover ammaestrare una assemblea di credenti che sta crescendo sempre più in conoscenza della verità facendosi sempre più prudente nell'accettare in modo subitaneo e senza analisi critica le predicazioni udite dal pulpito.
Finalmente i credenti cominciano a “badare a ciò che ascoltano”, come ha detto di fare Gesù in Luca 8:18: “Badate dunque come ascoltate”, e cominciano ad analizzare ogni cosa e a ritenere solo il bene, come ha scritto Paolo.
Considerato che la prosperità dei tiranni sta nella ignoranza dei popoli; nel nostro caso possiamo dedurre con certezza che il popolo di Dio sta crescendo in conoscenza e, di conseguenza, sta minando la prosperità della tirannia perpetrata dai vari pulpiti.
A me non mi stanno a cuore queste persone arroganti che pretendono di avere ragione solo perché sono dotati di “tesserino di pastore” e non per la validità delle argomentazioni bibliche che propongono; ma mi stanno a cuore tutti quei credenti, di ogni denominazione, semplici di cuore, che hanno creduto in Gesù Cristo, vogliono seguire le orme del Salvatore e si vedono riempire il sentiero di tanti ostacoli, reti e pericoli che gli vengono posti dai sedicenti “pastori”.
Che vi piaccia o no i pastori e gli anziani delle comunità non sono “infallibili”, quindi ogni credente farà bene ad attrezzarsi per studiare se ciò che gli viene insegnato è verità biblica oppure no.
È in questo scenario sopra accennato che si inserisce la confutazione, la quale non è altro che la dimostrazione delle falsità di una dottrina mediante l'esposizione di quella vera.
Io mi sforzo ma non riesco a capire come mai ci sono credenti che si oppongono alla “confutazione”; da una parte a pensar male si arriva al risultato che non c'è in loro la volontà di analizzare biblicamente una dottrina e giungere ad una conclusione; oppure, essendo impegnati nella predicazione non si sentono a loro agio farlo sapendo che l'uditorio ha la Bibbia in mano ed è pronto a far notare ogni incongruenza biblica pronunciata dal pulpito.
Che Dio metta nel cuore di ogni credente lo stesso desiderio di conoscenza dei Bereani, unitamente ad uno spirito critico, chiedendo sempre sapienza ed intelligenza spirituale per non essere sviati dalla verità della Parola di Dio.Da un'altra parte a pensar bene si giunge alla conclusione che questi che si lamentano delle confutazioni non hanno compreso cosa siano e quale ne sia lo scopo. Ma, in questo caso, perché manifestare contrarietà a qualcosa che non si comprende?
In definitiva, l'unico pensiero plausibile rimane dunque il primo, in quanto presenta più motivazioni per pporsi alle confutazioni.
Ponete mente, nei secoli passati la confutazione è stata usata continuamente ed è solo grazie a fratelli che si sono impegnati nello studio e nella dimostrazione della falsità di talune dottrine e l'esposizione di quella vera che noi oggi possiamo servirci di tali scritti per accrescere la nostra conoscenza o per confermarci che siamo giunti alla medesima conclusione su un passo biblico.
Aggiungo, inoltre, che tutti i credenti usano quasi quotidianamente la confutazione verbale, infatti quando un testimone di Geova ci dice che Gesù non è Dio, molti di voi cominciano a prendere dei passi della Bibbia per dimostrare che ciò non è vero, e fanno bene! La stessa cosa accade se i cattolici romani ci dicono che è necessario pregare Maria e i santi; che dobbiamo battezzare con l'acqua i neonati; siamo pronti a citare che la Bibbia non afferma tali cose in nessun luogo.
Tali dimostrazioni non sono altro che confutazioni di false dottrine con la conseguente esposizione della vera dottrina.
Quindi, come avete potuto leggere, tutti facciamo uso della tanto temuta “tecnica della confutazione”.
Ora, se fossero dei fratelli in fede ad insegnare cose errate, eretiche, perverse e dannose per la chiesa di Cristo, cosa faremmo, li lasceremmo fare perché sono fratelli? No! Così non sia. Chi ne ha la capacità e la possibilità deve mettere in guardia i fratelli dalle dottrine perverse, e ciò può avvenire solo attraverso la “confutazione” delle false dottrine.
Non è assolutamente vero che, chi si dedica alla confutazione di dottrine false professate da alcune denominazioni, siano privi di amore, perché la Scrittura dice che la “carità gioisce con la verità”, quindi carità e verità vanno di pari passo.
Quante volte leggiamo nelle epistole di Paolo che c'erano alcuni che anche allora insegnavano cose false e le ha dovute confutare, come nella epistola ai Colossesi leggiamo che Paolo fu informato di errori dottrinali a colosse ed egli ha proceduto alla confutazione, affermando attraverso l'annuncio della verità che tali cose erano false.
Fratelli siate savi, non importa se siete semplici uditori della Parola di Dio o ministri, siate savi e portatevi da uomini e da credenti maturi.
Come ha detto Gesù: “chi ha orecchie da udire oda.”
Alleluia! Che l'Eterno vi benedica e vi guardi da ogni male!
Salvato per grazia mediante la fede in Cristo Gesù: Giuseppe Piredda
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